D: Ciao Melissa, sono Alessandra mamma di un bambino di 7 anni.
Un giorno ho trovato mio figlio truccarsi con il fondotinta, ho chiesto come mai, non mi è stata data risposta, ma da mamma in cuor mio sapevo che qualcosa cambiava in mio figlio.
Così un giorno mi sono messa a parlare con lui  dicendogli che io ci sarei stata per qualsiasi problema.
Piangendo mi ha detto che gli piacciono sia i maschi che le femmine.
Ho un marito (..) con poca elasticità mentale, io invece sono per libertà di espressione verso l’amore.
Mi ha detto mio figlio che aveva paura di dirmelo visto, appunto, la visione paterna.
Io gli ho detto che a prescindere io lo amerò, mi ha chiesto visto che ha 2 scelte come farà a capirlo, io gli ho detto che capirà dal suo cuore e crescendo.
Il papà è affettuoso e premuroso, sempre presente nella sua vita hanno sempre condiviso molto insieme: hanno le stesse passioni che sono barche, motori, cartoni animati ( mio marito è appassionato di cartoni anche di Georgie ha molte serie in videocassette) nuoto ecc..
Abbiamo anche 2 bambine di 4 anni e 2 anni, forse ultimamente vede il padre un po’ distante visto che lavora solo lui, quindi quando viene a casa saluta, mangia e si preoccupa per l’ultima bambina.
Non vorrei che questo truccarsi con il fondotinta e indossare i gioielli finti di sua sorella, sia un modo per attirare l’attenzione del padre. Il nome del bambino che mi ha fatto è il suo migliore amico, bambino cresciuto insieme dall’asilo e adesso in classe insieme alle elementari.
Ma comunque vorrei sapere io come posso far capire a mio figlio che la scelta che vorrà fare sarà quella giusta a prescindere da quella che sia, non voglio che cresca con la paura, voglio capire io da mamma come affrontare questo discorso della sessualità senza sbagliare, lui è il mio primo figlio, quindi inizio con lui questo cammino, visto che sta assumendo anche altre forme diverse, come il cambio sul taglio dei capelli, ultimamente mi ha chiesto anche un orecchino perché “fa figo”  taglio rasato con un piccolo fulmine.
Ma è attratto da cose brillanti.
Aspetto una sua risposta.
Grazie mille.

R: Carissima Alessandra, la costruzione della propria identità è un percorso molto complesso nel quale influisco numerose variabili e a volte prevede la sperimentazione di taluni comportamenti non standardizzati. Detto questo ci tengo a sottolineare che suo figlio sta muovendo i primi passi in questo mondo e che il suo attuale comportamento non è sintomo di ciò che si rivelerà un domani.

Cosa influenza il comportamento dei bambini

Le variabili in gioco, come abbiamo detto, sono numerose, tra queste il comportamento dei genitori è la prima in assoluto da considerarsi: nel vostro caso lei mi palesa un avversione del padre, tra le altre cose trattata in presenza del bambino, come evinco dalle sue parole, atteggiamento molto sbagliato in quanto il bambino è ancora troppo piccolo per capire il significato di certi argomenti che andrebbero trattati lontani dalle sue orecchie. Infatti reputo questa sorta di conflittualità padre-figlio una delle principali ragioni per la quale suo figlio predilige giochi che secondo gli stereotipi (e solo secondo quelli!) si definiscono femminili come truccarsi, travestirsi o indossare i gioielli delle sorelline.

Mi spiego meglio: nella continua ricerca dell’attenzione della figura maschile di riferimento, con il quale suo figlio dovrebbe poter compiere un processo di identificazione,  che, però, rientrando dal lavoro si relaziona solo con la sua figlioletta più piccola, suo figlio, inconsciamente, si pone in una sorta di corrente contraria tale per cui si “oppone” alle convinzioni paterne. Infatti quanto più si tenta di reprimere un comportamento, tanto più quello stesso comportamento verrà espresso, anche solo per l’innata tendenza di ognuno di noi a provare ad uscire dai “recinti” delle regole che ci vengono imposte, per misurare di quale spazio di liberà disponiamo.

Ma questa potrebbe essere solo un’interpretazione del momento, transitorio o meno che si riveli essere, che suo figlio sta vivendo.

Un’altra interpretazione possibile potrebbe scaturire dalla personalità, probabilmente molto sensibile, che potrebbe avere suo figlio, di cui nella sua richiesta non mi parla. I bambini, maschi o femmine che siano, soprattutto in tenera età, di cui suo figlio fa ancora parte, trascorrono molto del loro tempo con la figura femminile di riferimento, la mamma, e in quanto curiosi scopritori della vita che li circonda e li investe, si interessano a tutti i particolari che osservano e tendono a mettere in atto un atteggiamento di imitazione. Suo figlio potrebbe quindi essere attratto dall’attività del truccarsi semplicemente perché lo vede fare a lei, perché gli piacciono i colori, perché è ancora attratto dal gioco simbolico del “far finta di” e nello stesso modo predilige travestirsi con oggetti femminili in quanto condivide il gioco con le sorelle.

A questo proposito ti invito a leggere anche gli articoli A MIO FIGLIO PIACCIONO LE BAMBOLE  e  MASCHI CHE GIOCANO CON LE BAMBOLE

Per quanto riguarda la scelta del taglio di capelli o il desiderio di portare l’orecchino non ci trovo nulla di strano o incongruente con la sua età e/o il suo sesso, è una questione di moda e tendenze nella quale influisce l’ambiente esterno quali luoghi, persone e media, con il quale il bambino è solito confrontarsi.

Come comportarsi

Innanzi tutto, al di là del comportamento da assumere nei confronti di questi atteggiamento di suo figlio, il mio consiglio è di fare una bella chiacchierata con il padre per far capire anche a lui l‘esigenza del bambino di esprimere e sperimentare la sua identità in quanto parte di una ricerca evolutiva del bambino stesso, in questa fascia di età.

In secondo luogo, sempre in accordo e condivisione con la figura maschile di riferimento, il padre, suggerirei di evitare certi discorsi inadatti davanti ai bambini che rischiano di crescere, come lei suggerisce, impauriti, incompresi e turbati nei confronti di argomenti che a questa età non li riguardano minimamente e che non possono comprendere perché non dispongono ancora di tutte gli strumenti utili, che apprenderanno solo crescendo.

Al contrario vi suggerirei di lasciare che vostro figlio sia libero di esprimere se stesso con le forme che lo fanno sentire più a suo agio: anche questa possibilità, da offrire a lui senza remore, contribuirà a farlo crescere sereno e sicuro, aumentando la sua autostima, elemento fondamentale per un ottimale crescita psicofisica.

In merito a come affrontare il discorso della sessualità con suo figlio, vorrei suggerirle di lasciare che sia suo figlio a porle delle domande se e quando si sentirà di doverlo fare, rispondendo a lui con tutta la sincerità possibile in merito agli argomenti che suo figlio vorrà esplorare, niente di più semplice della verità senza fronzoli e merletti.

In questo processo lungo, complicato e sconosciuto, che suo figlio sta vivendo, è molto importante non provocare ansia nei bambini sottoponendoli a giudizi che avrebbero il solo risultato di farli sentire imprigionati in una scatola, quella degli stereotipi di genere convenzionali che definirei, tra l’atro, una vecchia scatola di un’epoca ormai lontana dalla nostra società.

L’amore per i figli poi, di cui lei fa cenno nella sua lettera, cara Alessandra, non deve mai mancare anzi, dovrebbe essere innato, in quanto un figlio dovrebbe essere messo al mondo per essere amato-nel bene e nel male- (che nel caso specifico male non è). Si figuri che il più delle volte questa promessa viene fatta d’innanzi ad un altare ad uno “sconosciuto” figuriamoci al sangue del proprio sangue! Ed è proprio l’amore genitoriale che costituisce, per i bambini, un cuscino sul quale cadere, che da loro la possibilità di dispiegare le ali e volare, sempre più in alto, sempre più su!

Spero di poterle essere stata di aiuto con queste mie parole, rimango a sua disposizione per eventuali altri chiarimenti; con dedizione, dada Meli.