A chi di voi genitori non è mai capitato di sentirsi un sonoro -NO-, da parte dei vostri figli, d’innanzi alla richiesta di andare a fare la nanna?
E magari vi siete sentiti di dover desistere nel contrariare quell’atteggiamento coì deciso di vostro figlio, attanagliati da sensi di colpa che spesso e volentieri sono ingiustificati o che comunque non giustificano un’ atteggiamento lassista.
La prima cosa che dovete sapere, cari genitori, è che i “no” che dite a vostri figli sono molto importanti, non solo per la loro educazione ma anche per accrescere in loro la sensazione di essere amati e considerati da voi, che siete i loro genitori, cioè le figure a loro più vicine e con la quali più si relazionano. Quando i vostri figli rincarano la dose dicendovi che siete “brutti”, per esempio, sperando di colpirvi nel vostro “animo fragile” ,voi non dovete né offendervi, né risentirvi: è solo un sinonimo di “no”, cioè loro, con la parola “brutti”, individuano un ostacolo che si frappone tra loro e ciò che vorrebbero fare, nel vostro caso vorrebbero rimanere svegli e non andare a nanna, e non credo di sbagliare dicendovi che probabilmente si accorgono che con quel tipo di frase colpiscono nel segno, abbassando le vostre difese e riuscendo ad ottenere ciò che vogliono. Quindi non cederte, ripartite dai vostri no, e abbiate tanta tenacia e pazienza aspettando che i vostri figli interiorizzino le regole che voi vorrete insegnargli.
Non abbiate paura che loro si allontanino da voi, perché è proprio il contrario: percependovi sicuri sulle vostre decisioni e per nulla vacillanti, in loro crescerà la consapevolezza di potersi fidare di voi.
Nella situazione specifica della messa a nanna, vi consiglio di instaurare delle routines serali, che inizino prima di cena e finiscano, appunto, con la messa a letto dei vostri figli. Quindi stabilite un orario per andare a nanna, da rispettare indipendentemente dai “no” o eventuali pianti dei vostri figli, non cedete davanti al loro atteggiamento, fategli vedere che siete forti e soprattutto che siete voi che decidere e loro acquisiranno forza e sicurezza da questo vostro comportamento. Certo non avverrà tutto in un batter d’occhio, ci vorrà tempo, ma sarà un tempo ben speso e vi ripagherà con dei grossi risultati, non dubitatene mai!
Come portarli a nanna
Vi consiglio di proporgli giochi, prima di cena, che li scarichino un po’ e al contempo li stanchino; dopo una cena, possibilmente leggera, vi consiglio invece dei giochi o comunque delle attività tranquille che aiutino i bambini a rilassarsi. Potreste prendere anche l’abitudine di fare loro un bagnetto tutte le sere prima di coricarsi, anche l’acqua calda e il potersi cullare in essa, aiuta i bambini a rilassarsi.
Altri piccoli escamotages per consentire il rilassamento, una volta coricati a letto e con una luce soffusa, possono essere: la lettura di una favola, breve e senza troppi colpi di scena, raccontata con un tono e una modulazione di voce adatta, che non ecciti i bambini; oppure cantare una lenta ninna nanna sotto voce; ancora potreste fare, ai vostri figli, dei piccoli massaggi sulla schiena e sugli arti per aiutarli a distendersi anche dal punto di vista muscolare oppure delle carezze sulle tempie, tra i capelli e vicino alle orecchie che aiuterebbero non solo a rilassarsi ma indurrebbero anche il sonno.
A tal proposito vi suggerisco di leggere anche l’articolo “L’ora di andare a nanna” e anche COME EDUCARE I BAMBINI AL “NO”. Vi consiglio inoltre di salutare i bambini e augurargli la buona notte quando sono ancora svegli, o quasi, così se dovessero svegliarsi durante la notte non si spaventeranno non vedendovi lì accanto a loro.
Cari genitori, niente è mai troppo semplice, a volte la costanza è sinonimo di fatiche sfiancanti; il lavoro di genitore, si sa, non è una passeggiata, ma tutti i vostri sforzi renderanno i vostri piccoli ometti e/o donnine di domani, il vostro più grande orgoglio, e non scordate mai questa consapevolezza: vi aiuterà a non demordere anche quando i vostri interventi educativi vi sembreranno delle montagne da scalare!!
Con dedizione, dada Melissa.