Motivazione

La famiglia richiede la mia osservazione perché Irene, la figlia più grande di 3 anni, nell’ultimo periodo si comporta in maniera oppositiva, sfidando la figura genitoriale e mettendo in atto reazioni esagerate.

Osservazione

Premetto che durante la mia osservazione non si sono verificati gli episodi per i quali era stato richiesto il mio intervento, in quanto si sono attenuati durante una piccola vacanza di famiglia, anche grazie ad alcuni accorgimenti che avevo suggerito alla mamma durante la telefonata intercorsa tra di noi.

Quando arrivo presso il domicilio della famiglia, vengo accolta dalla mamma che tiene in braccio il figlio più piccolo di 1 anno,Irene è in giro per la casa che sta giocando con la nuova baby sitter, la trovo che si fa portare a spasso su un passeggino per bambole. Mentre Irene continua a giocare con la sua nuova dada, che essendo nella fase conoscitiva, la asseconda in tutto, e a cui viene affidato anche il piccolo di casa, io faccio due chiacchiere con la mamma.

La dada propone a Irene di spostarsi in sala, dove fa più fresco: inizialmente la bimba sembra convincersi di questa idea, non senza fatica, ma subito dopo cambia opinione e torna nella sua cameretta e tutti, dada, mamma e fratellino, la seguono e la assecondano.  Dopo poco la mamma decide che è ora di fare il bagnetto al figlio più piccolo, sperando che Irene rimanga a giocare nella sua cameretta con la dada, ma lei vuole preparare l’acqua del bagnetto per il fratellino: la dada prova a distrarla ma lei è ferma sulla sua decisione e si dirige in bagno. Quando la dada prova a prenderla in braccio per riportarla a giocare, Irene mette in atto un capriccio, piange e scalpita e alla fine…vince!

Rimane in bagno, aiuta a preparare l’acqua e assiste alla “messa a mollo” del fratellino: vorrebbe poter togliere il tappo dalla vasca,  gesto che le viene negato dalla mamma che amorevolmente le spiega anche i perché della sua negazione, ma Irene reagisce mettendosi a piangere. La mamma, quasi per consolarla, le chiede “posso finire di fare il bagnetto a tuo fratello?”, Irene allora si calma, comincia a giocare con l’acqua che si trova nella vasca, si bagna e ne fa una tragedia. Prima vuole essere asciugata con il phone e subito la dada, che nel frattempo assisteva al bagnetto, la accontenta, poi però Irene cambia idea e torna a giocare con l’acqua; ora vuole il diffusore della doccia, la mamma la accontenta ma senza aprirle il getto dell’acqua, e Irene piange, di nuovo, e urla per protestare, ma per fortuna la mamma questa volta non cede. Mentre la mamma è intenta a sciacquare il piccoletto, Irene scoppia a piangere apparentemente senza motivo: infatti, incalzata dalla domande di spiegazioni per il suo atteggiamento, da parte della mamma e della dada, Irene non risponde. La dada decide, allora, di prenderla in braccio  e consolarla con qualche coccola; la mamma vorrebbe fare cambio, affidando il piccolo alle cure della dada per potersi occupare della figlia in quanto teme la gelosia che lei può provare nei confronti del fratellino, ma Irene non vuole e preferisce rimanere nelle braccia della dada alla quale chiede di andare “di là” in sala, dove richiede di poter guardare su YouTube i celebri video delle due bambine “Diana e Roma”.

Nel frattempo rientra dal lavoro anche il papà che accontenta subito Irene mettendo per lei, nella televisione della sala, i video che aveva richiesto: Irene si mette su divano e si concentra a guardare questi video. La dada le chiede se vuole una maglietta asciutta, dato che quella che indossava prima si è bagnata e lei è rimasta a petto nudo, ma lei dice di no e… rimane così…La dada però non si arrende e continua a incalzarla fino a quando, finalmente, Irene non le risponde di sì, ma quando la dada torna con la maglietta, Irene non vuole indossarla e comincia un simpatico “teatrino” nel quale la dada tenta in ogni modo e maniera di convincere Irene ad indossare la maglietta ma Irene, un vero osso duro, non molla! E’ la volta del papà, anche lui prova a convincere Irene a mettere questa maglietta, promettendole anche di farle un video che la farà magicamente diventare una brava bambina…o provando ad invogliarla mettendo la t-shirt anche al fratellino…Ci sono quindi due adulti che si dedicano a convincere Irene ad indossare la maglietta ma, alla fine, vince Irene: niente maglietta!!

Una volta arreso, il papà si siede sul divano, vicino alla figlia, e comincia a chiederle informazioni sulla giornata: la bambina risponde molto positivamente, racconta e rimane in sua compagnia, ridono e scherzano, sono complici. Quando arriva il momento di salutare la dada, che chiede ad Irene un bacino, Irene non vuole salutarla e mette in atto un altro piccolo capriccio: scappa, si rifiuta ripetendo decisa dei “no!” e resiste anche al bacio che la dada prova a darle prima di andare via. La mamma nel frattempo si adopera per preparare da mangiare: due formati di pasta diversi, uno per Irene, uno per il fratellino, con lo stesso condimento; quando è pronta la pappa del fratellino e la mamma crede sia pronta anche la pappa di Irene, i due bambini vengono aiutati a sedersi al tavolo ma, mentre la pappa del piccolo è cotta, quella di Irene deve finire di cuocersi quindi Irene comincia a giocare con i condimento (formaggio fuso, che si trova nel piatto) sporcandosi sia le mani che i vestiti e sporcando anche la tovaglia; viene perciò ripresa dalla mamma che le chiede “Ire, cosa stai facendo..?!” ma il tono non era affatto convinto, tant’è che Irene continua nel suo intento…

Ovviamente non ci si siede a tavola tutti insieme per cenare, quindi, mentre aspettano che la pappa di Irene sia pronta, il papà imbocca il piccolo; Irene ha fame però e chiede del formaggio, la mamma un po’ contrariata e timorosa che, mangiando il formaggio, non mangerà la pappa, decide di chiedere proprio a sua figlia se dandole il formaggio poi mangerà anche la pappa; Irene dice che mangerà anche la pasta…cosa non si farebbe, per una scaglia di parmigiano!!! Finalmente le viene servita anche la pappa che Irene comincia a mangiare con le mani pur essendo capace di usare le posate: forse vuole attirare l’attenzione, anche la mia; mentre mangia viene distratta dalle salsiccette di pollo che vengono tirate fuori dal forno e che sono il suo secondo… Io decido di intervenire per frenare questo flusso di autogestione e la convinco a mangiare un altro po’ di pappa. Quando le viene servito il secondo lo mangia volentieri senza fare storie.

Finita la cena rimango in cucina a parlare con la mamma dell’argomento nanna… e delle difficoltà che la famiglia ha.

Irene, nel frattempo si sposta a giocare in sala, spuntando in cucina, di tanto in tanto, e urlando per attirare la nostra attenzione. Quando la mamma la raggiunge con il fratellino, per giocare insieme, Irene non gradisce che il fratellino tocchi i suoi giochi. Arriva la pizza che i genitori avevano ordinato e tutta la famiglia si riunisce di nuovo intorno al tavolo: Irene, in braccio alla sua mamma, mangia un po’ di pizza, io mi occupo del fratellino, che addormento nel passeggino, per permettere a mamma, papà e Irene di cenare tranquillamente.

Finita la cena Irene e la mamma si spostano in cameretta per giocare con il pongo, io le seguo e vengo coinvolta nel gioco, ci raggiunge anche il papà e anche lui gioca con noi. Il fratellino si sveglia, la mamma lo prende in braccio per allattarlo mentre continua ad interagire con Irene, a cui questa “interferenza” non crea nessun problema, se non quando va a fare la cacca e vuole essere cambiata solo dalla mamma.

La mia osservazione si conclude qui, saluto la famiglia, e Irene mi concede anche un bacino, e vado a casa con la promessa che forse ci rivedremo a settembre, per le problematiche relative alla messa a nanna.

Consigli utili

Sicuramente i dubbi della mamma, in merito alla gelosia che Irene prova nei confronti del fratellino, sono leciti, considerando anche che Irene non ha frequentato il nido ed è quindi abituata ad avere le attenzioni tutte concentrate su se stessa. Detto questo saranno sufficienti piccoli accorgimenti per gestire la sua rabbia e riequilibrare la relazione adulto-bambino.

Irene si è dimostrata, infatti, propensa all’ascolto, se presa nella maniera giusta, e pronta a modificare il suo punto di vista. Purtroppo non è abituata a gestire la sua frustrazione di fronte a delle limitazioni, anzi viene spesso assecondata oltre che resa partecipe di diverse decisioni. Questo è sicuramente uno dei primi atteggiamenti da correggere: i bambini hanno necessità di essere guidati nelle scelte, più piccoli sono più un genitore deve scegliere cosa sia meglio per loro senza coinvolgerli nelle decisioni da prendere. E’ vero, infatti, che i bambini messi di fronte a troppe scelte vanno in confusione, si sentono insicuri e in balìa di loro stessi. Consiglio quindi ai genitori, ma soprattutto alla mamma, di comunicare a Irene le sue decisioni, nei diversi ambiti e momenti della giornata, con fermezza nell’atteggiamento e nel tono di voce, magari abbassandosi al livello di Irene in modo da poterla guardare negli occhi e parlandole con tono pacato e rassicurante, oltre che fermo. Molto probabilmente Irene accoglierà questo cambiamento con atteggiamenti oppositivi, magari piangerà, urlerà e farà sentire forte la sua volontà che verrà espressa con dei decisi NO! Ma questa fase di elaborazione del cambiamento è necessaria, così come poter sfogare la propria frustrazione che la mamma o l’adulto di riferimento potrà accogliere con un abbraccio contenitivo che oltre a limitare la reazione fisica, farà sentire Irene “guardata” e al sicuro.

Per attenuare la gelosia che Irene prova nei confronti del fratellino, è necessario che i due condividano momenti della giornata come quelli del gioco, della pappa, volendo della pulizia personale e della nanna. Infatti per far sì che Irene accetti il fratellino è bene coinvolgerla in tutti questi momenti, imparerà a condividere le attenzioni del genitore e, nel frattempo, sarà di stimolo per le nuove conquiste psicofisiche del fratellino.

-Il gioco: consiglio di proporre ad Irene dei giochi, su di un tappetone, come possono essere le costruzioni morbide, da poter fare insieme. Se ci sono dei giochi che Irene non vuole condividere con il fratellino è bene dividerli dai giochi che invece, può lasciare a sua disposizione in modo da non creare nervosismi. Devono poi esserci momenti di gioco separato, da condividere con la mamma, il papà o la baby sitter, esclusivi, che facciano sentire Irene attenzionata.

-La pappa: consiglio di cercare di condividere il momento della pappa in famiglia, quante più volte è possibile. I bambini, riuniti al tavolo insieme al genitore, imparano per imitazione l’importanza delle regole delle convivialità e oltre a questo sono più propensi a consumare i pasti. Per evitare che si creino delle gelosie, è bene che anche il fratellino possa mangiare in autonomia, magari con le mani, sperimentando questa nuova esperienza con la quale imparerà ad apprezzare ancora di più il cibo che gli viene offerto e, contemporaneamente, Irene non proverà gelosie dovute al fatto che al fratellino, che ora viene imboccato, riceve un attenzione in più, al contrario sarà spronata a mangiare nel giusto modo per dare a lui il buon esempio.

-La pulizia personale: consiglio di valutare l’ipotesi di poter fare il bagnetto ad entrambi, nello stesso momento, nella vasca grande per fare di questa parentesi un ennesimo momento di condivisione tra fratelli oltre che delle attenzioni della mamma, riducendo così, anche a livello logistico, le tempistiche dedicate a questa pratica. Sarà per entrambi i bambini un momento divertente.

-La nanna: per quanto abbiamo deciso di rimandare questo argomento alla fine delle vacanze, il mio consiglio è quello di provare a mettere i bambini a letto alla stessa ora e con la stessa metodologia, impegnandosi in tandem, mamma e papà, provando ad addormentarli nei loro lettini, che si trovano nella stessa stanza, e di farlo alla stessa ora. Anche questo accorgimento è utile alla gestione pratica dei figli, tanto quanto ai bambini stessi, soprattutto ad Irene per accettare i momenti di condivisione con il fratellino oltre all’accettazione di routines che fanno sentire i bambini al sicuro.

Questi cambiamenti, che stanno per mettere alla prova l’intero nucleo familiare, necessitano di tanta pazienza, amorevolezza, perseveranza e tenacia, unici ingredienti per una ricetta che abbia una buona riuscita e grazie ai quali Irene troverà la forza di superare gli ostacoli emotivi che incontrerà nel suo cammino.

Per ulteriori chiarimenti e suggerimenti, così come per essere per voi un sostegno morale e pratico, rimango a vostra disposizione, grata della fiducia accordatami.

Con dedizione, CEF Melissa