Motivazione

La conduttrice richiede la mia osservazione per valutare delle dinamiche relazionali, nel gruppo, che portano i componenti a distrarsi e la conduttrice ad avere difficoltà nel condurre l’attività proposta.

Osservazione

Devo fare una piccola premessa: l’osservazione di questo gruppo si è ripetuta per due incontri perché nel primo incontro non si sono verificate le situazioni per le quali è stato richiesto il mio intervento.

1° Incontro

All’arrivo dei bambini, io e la conduttrice del gruppo li accogliamo con entusiasmo, io mi presento ai bambini e ai loro genitori e insieme alla conduttrice, spieghiamo loro le ragioni della mia presenza. Mentre scambiamo due chiacchiere con adulti e bambini, i piccoli vengono invitati ed aiutati ad indossare la maglia preposta all’attività stessa. I genitori ci salutano, io mi siedo in un angolino e la conduttrice del gruppo riunisce tutti i partecipanti in un cerchio.

Prima di cominciare a proporre l’attività, per la quale si trovano lì i bambini, la conduttrice ripete le regole, non dell’attività in sé per sé , ma dell’atteggiamento da tenere durante l’attività, anzi, degli atteggiamenti da non assumere, come correre, spingere o…malmenare gli altri. Questo presuppone che questi atteggiamenti spiacevoli si siano già verificati…

Finito di elencare le regole base di un vivere civile, la conduttrice comincia l’attività che prevede la teatralizzazione di una storia. I bambini partecipano entusiasti. Uno dei bambini si distrae, per caso incrocia il mio sguardo neutro e, probabilmente condizionato, si riunisce all’attività del gruppo; ma dura ben poco e si distrae nuovamente: la conduttrice lo riprende, lui ricomincia a partecipare all’attività ma senza concentrarsi, infatti, poco dopo, mentre gli altri ballano e cantano, si mette a correre avanti e indietro. Alla conduttrice del gruppo basta chiamarlo per nome e il bambino rientra nel gruppo, per poi uscirne un minuto dopo seguito da un’altra bambina che si fa distrarre a sua volta.

E’ il momento di leggere il libro, tutti seduti sul pavimento; la bambina e il bambino che prima si erano distratti uno dietro l’altro, ora che sono seduti vicini, si distraggono a vicenda, fino a quando il bambino non si stanca e si va a sedere altrove .

2° Incontro

Inizia la lezione senza particolari difficoltà, una volta nel cerchio, sono i bambini ad elencare le regole del vivere sociale e da rispettare anche durante l’attività proposta. Quindi il laboratorio ha inizio. Un bambino si distrae fin dall’inizio con l’unico oggetto/gioco a disposizione: uno specchio da parete con le ante. Si stanca autonomamente di giocarci e torna nel gruppo, provando ad attirare l’attenzione di tutti sbattendo i piedi per terra e…ci riesce, ma la conduttrice mantiene su di se l’attenzione del gruppo, bambino compreso, che per poco si applica nell’attività proposta. Torna a distrarsi, la conduttrice lo richiama, il bambino torna nel cerchio.

Verso la conclusione dell’attività anche altre due bambine si distraggono a vicenda; la conduttrice le separa: una di loro ricomincia ad appassionarsi all’attività, l’altra bambina inizialmente no, poi accenna qualche movimento. Nel frattempo, condizionato dalla mia presenza e anche da un mio cenno di incoraggiamento, quel bambino che si è distratto durante la maggior parte del laboratorio, partecipa all’attività con coinvolgimento e competenza e così anche tutto il resto del gruppo.

Durante la lettura del libro, la distrazione è un po’ generale, ma alla conduttrice è sufficiente impostare un po’ il tono della voce per recuperare l’attenzione di tutto il gruppo, tranne quella di una bambina, la stessa che si era distratta in precedenza e che cerca di distrarre anche i suoi vicini di posto, mentre l’altra bambina , che prima si era distratta, raggiunge spontaneamente un posto in prima fila per seguire meglio la lettura!

Giunta l’ultima fase del laboratorio che prevede la visione di una breve storia animata, la conduttrice decide di assegnare posti prestabiliti ai bambini che partecipano al gruppo.

Il laboratorio si conclude con la soddisfazione generale di bambini, conduttrice e genitori che sono tornati a prendere i loro figli e ricevono una restituzione ottimale del laboratorio, nella sua interezza.

Un bambino , in tutto l’arco dello svolgimento dell’attività proposta, ha spiccato per entusiasmo e impegno.

Consigli utili

Premetto che non si sono verificati accadimenti spiacevoli, anzi il gruppo si è rivelato, tutto sommato, coeso, interessato, partecipe e rispettoso delle regole di base del comportamento da avere in società (in questo caso il gruppo che partecipa all’attività proposta).

Le dinamiche che ho potuto analizzare durante la mia osservazione mi hanno suggerito due strategie, che potrebbe adottare la conduttrice per migliorare la fruizione dell’attività anche per quei bambini che tendono a distrarsi e che tuttavia, dimostrano di apprendere durante la lezione, mettendo in atto le competenze acquisite, in alcuni momenti dell’attività.

  1. Assegnare dei posti prestabiliti, prima dell’inizio dell’attività, alternando bambini che tendono a distrarsi a bambini che partecipano, all’intera durata del laboratorio, con entusiasmo e partecipazione, può aiutare grazie allo stimolo indotto dall’esempio positivo dei bambini stessi. Seppure l’attività si svolge in cerchio il mio consiglio è quello di avere frontalità tra la conduttrice e i bambini che tendono a distrarsi maggiormente in modo da poterli sostenere ed incitare anche solo con uno sguardo, che deve essere allo stesso tempo fermo e propositivo.
  2. Offrire un contenimento anche fisico, per esempio tenendo per mano, durante l’attività, il bambino che tende, più di tutti, a distrarsi, incitandolo, di tanto in tanto, con sguardi di approvazione e incoraggiamento. Di fatto quel bimbo ha dimostrato interesse al contenuto dell’attività, infatti in diverse occasioni, ha dimostrato di aver appreso delle competenze, pur distraendosi nello spazio.

I bambini in questa particolare fascia di età , tra la fine della scuola dell’infanzia e l’inizio della scuola primaria, stanno allenando anche la loro capacità di mantenere l’attenzione per lunghe tempistiche. C’è chi è più interessato all’attività che viene svolta , chi magari meno, ma c’è anche chi è interessato ma non sa gestirsi ancora, nel tempo e nello spazio. Per queste motivazioni è necessario

  • attuare una strategia ambientale: l’assegnazione dei posti;
  • una strategia emotiva: con la giusta dose di empatia, nei confronti dei bambini, per mantenere sempre viva la loro attenzione, trascinandoli con entusiasmo;
  • valutare strategia contenitiva: dando la mano ai bambini che necessitano di essere accompagnati nell’attività. Inizialmente si sentiranno castrati da questo contenimento ma nel contempo percepiranno la guida e si sentiranno sicuri e attenzionati!