D: Salve Melissa, sono Antonello, papà di Stefano di 3 anni. Sono un po’ preoccupato perché mio figlio che è sempre stato un bambino vivace, ora sta iniziando ad essere timido e “fifone”. Mi chiedo com’è possibile…Devo pensare che abbia subito qualche trauma?
R: Ciao caro papà Antonello, rassicurati! Tuo figlio Stefano non per forza deve aver subito un trauma, infatti è possibile che le paure infantili vengano fuori crescendo, la sua mente inizia ad ordinare i propri pensieri ma non è ancora in grado di distinguere in maniera netta la fantasia dalla realtà. Vedere tuo figlio avere più paure, però, non deve significare vederlo crollare o indebolirsi: probabilmente ha una fervida immaginazione che trasforma in paure le situazioni sconosciute ed estranee, nelle quali inoltre percepisce l’ansia dell’adulto. Dunque oltre alle consuete “paura del buio”, o “paura dei mostri”, i bambini possono avere paura “del dottore”, “degli animali”, “degli insetti”,ecc…mutuando un senso d’ansia che è proprio dell’adulto.
Antonello per aiutarlo a combattere le proprie paure, il primo passo che puoi e devi fare verso di lui è rassicurarlo, facendogli presente che tutti hanno paura, anche tu che sei un genitore, e che tutti dovete essere coraggiosi e vincere quelle paure. Parlando di voi stessi, otterrai sia che Stefano si senta compreso e considerato, sia che si senta in linea con il suo modello, che siete voi genitori. Non bisogna perciò mai che tu minimizzi o fai finta di niente, né tanto meno che tu lo consoli o lo compatisci e basta : si avallerebbe la sua paura e le si darebbe credibilità. In ogni caso un buon esercizio per te e soprattutto per Stefano può essere quello di parlare dell’oggetto della paura: sentire come i nostri figli descrivono il buio o il mostro, ci può aiutare molto a conoscerli a fondo.