D: Salve, mio figlio Gioele, di 5 anni, che frequenta l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, sta cambiando atteggiamento: quando qualcosa non va come vorrebbe, si mette a piangere come un infante. Sembra aver perso la sicurezza in sé. Sono molto preoccupata perché l’anno prossimo andrà alla scuola primaria, e non vorrei che diventasse l’elemento debole del gruppo. Tra l’altro non mi sembra ci sia stata nessuna causa scatenante: che sia spaventato all’idea di crescere?
R: Salve cara mamma, per prima cosa bisogna che capiate se Gioele ha avuto qualche insuccesso che lo ha frustrato particolarmente, ma mi sembra di capire che non c’è stato nulla di ciò; potrebbe essere semplicemente un modo per attirare l’attenzione su di sé; o ancora potrebbero essere le vostre aspettative, da genitori, ad essere troppo alte senza che ve ne rendiate conto.
In ogni caso è bene che lavoriate sul rinforzo positivo: per esempio potete affidare a Gioele degli incarichi che lo mettano in condizione di riuscire, di ottenere buoni risultati, e lodarlo ogni qualvolta si comporti bene; cercate di mettere in luce ogni evento positivo che lo riguardi in modo che il bimbo senta che siete orgogliosi di lui perché è un bimbo capace e adeguato. Mi raccomando: non sostituitevi a lui, ma piuttosto guidatelo nel fare bene i suoi compiti.
Di fronte ad un insuccesso poi, evitate di sottolineare il limite di vostro figlio, ma incoraggiatelo piuttosto spiegandogli che molte cose sono difficili e che anche i “grandi” come mamma e papà spesso non riescono a fare lo cose e sbagliano.
Altra tecnica utile alla sua età è fargli praticare uno sport che gli piaccia e lo faccia sentire all’altezza: questo aiuterà Gioele ad essere consapevole di sé e delle proprie abilità e a conquistare fiducia.