Ci sono bambini che di notte si svegliano molto spesso per essere allattati, fino a quando la poppata è ancora a richiesta, o semplicemente per via degli scatti inconsulti che fanno i neonati. Non è facile interrompere il proprio sonno per accorre dal proprio figlio, così come, per alcune mamme, non è facile riaddormentarsi; si rischia quindi di dormire poco e male, e per ovviare a questo problema la soluzione che tutti adottano è quella di prendere a dormire il piccolo nel lettone…certo è che protraendo questa consuetudine nel tempo, potrebbe diventare difficile togliere al proprio bambino questa abitudine.
Lettone si, perché:
Ci sono varie teorie sul cosleeping, questo è il nome che è stato dato in gergo ( l’atto di far dormire nel lettone i bambini): le teorie positiviste sostengono che far dormire con sé il proprio bambino non sia fonte di vizio, al contrario, rafforzi la sicurezza nel bambino. Quello che è vero, imprescindibilmente, in merito a questa scelta, è che il bambino che dorme tra la mamma e papà, in una sorta di microclima che ricrea la sensazione di avvolgimento provata per 9 mesi dentro alla pancia della mamma , si sveglia meno spesso di un bambino che dorme in culla, anche perché non possiamo dimenticare che un bambino, nei primi mesi di vita, ha un bisogno fisiologico del contatto fisico. A questo si aggiunge la praticità che ne deriva, nel momento della poppata, per la quale il bambino è già al fianco della madre nel lettone.
Lettone no, perché:
Il rischio peggiore è quello di schiacciare il piccolo, da parte del genitore, soprattutto nei primi mesi, in cui non si è abituati alla sua presenza nel lettone, inoltre i bambini, quando sono piccoli, si muovono molto durante il sonno, cosa che potrebbe disturbare il sonno del genitore, continuamente.
Lettone o lettino?
La teoria secondo la quale, al contrario, sia necessario far dormire il bambino nella sua culla, sostiene che così facendo, si insegna al piccolo l’autonomia, promuovendo il sano distacco dalla figura materna. Questo però comporta dure levatacce, durante le ore notturne, per accorrere dal proprio bambino, ogni volta che esso piange, e conseguenti difficoltà pratiche nell’allattarlo, dovendosi alzare dal letto, spostarsi in altre stanze, con il rischio, per la madre, di svegliarsi completamente e non riuscire più a prendere sonno.
Lettone no ma culla cosleeping si
Detto questo il mio parere in merito è che sia l’ una che l’altra opzione hanno la loro ragion d’essere, ed è per questo motivo che vorrei suggerire di considerare l’ ipotesi di utilizzare quei lettini, composti da sole tre barriere, che si ” attaccano” al lettone, diventato una sorta di prolungamento di esso, in modo da non abituare i bambini a dormire tra i genitori, ma averli comunque al proprio fianco. Questa soluzione permetterà di accarezzarli, facendogli sentire la presenza genitoriale quando si sveglierà piangendo, senza doversi alzare dal letto, e di averli vicini e comodi quando sarà ora della poppata, senza che i loro, consueti, movimenti notturni, disturbino il sonno di mamma e papà.
Dal lettone al lettino, lo svezzamento aiuta
Nel caso, però non vogliate dover comprare un lettino nuovo per i vostri bambini , non dovrete assolutamente sentirti in colpa se li avrete già abituata al lettone, o scoraggiarvi all’idea di averle dato un’abitudine che non riuscirete a togliere loro. Infatti, potrete contare sullo svezzamento (potrebbe interessarti SVEZZAMENTO, COME COMINCIARE), come valido aiuto, per ricalibrare le abitudini e abituarli piano piano a fare al meno del lettone. Quando arriverete al momento di sostituire la poppata notturna con la pappa, e quindi entro il primo anno di vita (leggi anche POPPATE NOTTURNE), i bambini dovrebbero riuscire a dormire più ore, durante la notte: sarà in quella fase che potrete cominciare ad abituare i bambini ad addormentarsi nel loro lettino, posizionandoli, inizialmente, anche nella camera da letto matrimoniale, instaurando delle nuove routine, che con un po’ di pazienza, perseveranza e costanza, vi faranno raggiungere il risultato sperato, e non rischierete di dovervi alzare spesso e volentieri nella notte.
Spero di avervi rassicurato, con le mie parole, in merito a questo argomento spesso dibattuto, con dedizione Melissa.