Eccoci qui! Come ogni anno, nel mio caso di educatrice e proprietaria di un asilo nido, o per la prima volta, per voi che leggete, è arrivato il momento di cimentarsi con il tanto atteso quanto temuto evento dello “spannolinamento”!!
Mi riferisco alla fascia di bambini che hanno già compiuto, abbondantemente se possibile, i due anni e che si avvicinano alla frequentazione della scuola dell’infanzia, che tra l’altro, nella maggior parte dei casi, non accetta bambini che portino ancora il pannolino, per quanto abbiano comunque una buona soglia di tolleranza nei loro confronti. Togliere il pannolino prima di questa età, per me è prematuro, ma non è solo una questione puramente fisiologica, il suo zampino lo mette anche il carattere, quindi ad ogni genitore è concessa l’opportunità di valutare e riconoscere se e quando il proprio figlio sia pronto o meno a questo cambiamento che è, per i piccoli protagonisti, un passo molto importante.
Se il tempo decidesse di assisterci , in questo momento così delicato e che necessariamente, secondo il mio punto di vista, deve essere svolto in spazi aperti e non chiusi tra le pareti domestiche ( ovviamente per questioni puramente pratiche ), non sarebbe male…. Ma mentre attendiamo almeno 4/5 giornate consecutive di bel tempo, possiamo sempre iniziare il percorso, insieme ai piccoli di casa, volto alla conquista della libertà definitiva da quell’oggetto tanto utile quanto scomodo ( ai bambini quanto alle tasche dei loro genitori), che è il pannolino.
Prima di togliergli il pannolino
Per cominciare a convincere i vostri bambini a privarsi di questo compagno di vita, che fino ad oggi ha concesso loro il privilegio di lasciarsi andare, ai loro bisogni primari, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, portiamoli in bagno con noi, ovviamente lo dico per quei genitori che non siano già pedinati dai propri figli in qualsiasi atto compiano in casa… mostriamo loro in cosa consistono le sequenze di nostri gesti nel momento in cui andiamo ad espletare i nostri bisogni: dal tirarsi giù i pantaloni, piuttosto che alzarsi la gonna, abbassare le mutande, sedersi correttamente sul gabinetto, spingere un po’, aspettare e… eccola lì… la soddisfazione! Fate in modo che passi anche questo concetto ai loro occhi, sarà per loro un piacevole incentivo a provare ad emularvi.
Oltre a questo divertente siparietto, potete offrire ai vostri figli la lettura di alcuni libri il cui argomento è proprio quello del passaggio dal pannolino al vasino o direttamente al gabinetto: in commercio ne troverete a non finire; e potrete sbizzarirvi nella scelta, magari facendovi aiutare proprio dai vostri figli, che per quanto finiranno per scegliere solo in base alle immagini e ai colori, si renderanno comunque protagonisti di questa scelta, incentivo in più ad appassionarsi alla lettura di queste che sono sì storie ma anche un po’ “libretti per le istruzioni”. Inoltre potreste scegliere insieme anche il riduttore per il gabinetto e uno scaletto con il quale raggiungerlo in autonomia, oppurescegliere il vasino. Io non sono molto propensa all’utilizzo di quest’ultimo ausilio che vi ho menzionato, solo per il semplice motivo che una volta imparato ad usare il vasino, dovranno fare un step in più per imparare ad usufruire del gabinetto, che si potrebbe evitare, ma la scelta dell’uno o dell’altro metodo dipende molto dalla reazione del bambino: se non si sentirà a suo agio seduto sul gabinetto, condizione fondamentale per la riuscita del passaggio dall’uso del pannolino all’uso esclusivo delle mutandine, sarà necessario fare un passaggio in più, sopra al vasino.
Sarà necessario inoltre che voi vi dotiate di innumerevoli cambi di vestiario, dalla mutandina alla canottiera, dal pantaloncino/gonnellina alla maglietta, dai calzini alle scarpe, ebbene sì: tenete pronto anche un paio di scarpe di scorta che non si può mai sapere!!!! Ogni spostamento che farete rispetto alla base, casa vostra, assicuratevi di non dimenticarvi di portare con voi 2 o 3 cambi, le scarpine di scorta, le salviette e qualche sacchetto di plastica dove riporre gli indumenti, eventualmente “contaminati”.
Se avete la fortuna di avere una casa con annesso giardino, terrazzo o balcone, vi consiglio di sperimentarvi il primo giorno in questi spazi, se invece l’unico spazio aperto di cui potete usufruire è il parco sotto casa, “don’t worry and be happy”, si fa fronte ad ogni situazione!!
Compiute tutti questi preliminari e contando che nel frattempo le giornate di bel tempo ci abbiano sorpreso, è ora di cominciare…. decidete un giorno, meglio se nel weekend, in modo da potervi permettere di seguire personalmente tutti i passaggi, a maggior ragione se sarete gli unici autori di questo epocale cambiamento; se invece la scuola che frequenta vostro figlio/a, i nonni, gli zii o la baby sitter vi assistono, un giorno potrebbe valere l’altro, ma io vi consiglio sempre di scegliere un giorno in cui possiate essere voi genitori a dedicarvi ai vostri bambini e… tre, due, uno…VIA IL PANNOLINO!!
Finalmente senza pannolino, come fare
Ora dovrete solo seguire un semplice schema per qualche giorno e il gioco sarà fatto: inanzitutto la mattina, quando i vostri bambini si svegliano, togliete loro il pannolino e aspettate qualche minuto, perché possano svegliarsi ben bene, accompagnateli in bagno e invitateli a provare a fare la pipì, là dove avrete deciso che la devono fare, vasino o gabinetto che sia. Una volta compiuta questa prima azione del giorno, potete comportarvi come se nulla fosse e vivere la vostra giornata come una giornata qualunque, l’unica differenza dalle altre, consisterà nel fatto che ogni mezz’ora circa, meglio se meno che più, dovrete ricordarvi di invitare e accompagnare i vostri bambini ad andare al bagno a fare la pipì: se vi trovate in un luogo all’aperto, come per esempio il parco, potete insegnare ai maschietti a fare la pipì in piedi e alle femminucce a farla accovacciate, magari dietro un albero, non c’è nulla di più liberatorio e bucolico e nel frattempo avrete preso due piccioni con una fava! Per quanto riguarda la “cacca” è facile che nel tempo abbiate individuato un orario, o un momento della giornata in cui il bambino abitualmente si cimenta nella sua produzione, quindi, quando giunge quel momento o quell’ora X della giornata, il mio consiglio è quello di prendervi un momento non solo per accompagnare il bambino al bagno ma anche per fargli compagnia, facendo chiacchiere sulla giornata o leggendo un libro, magari due. Aspettando, insomma che quel preciso istante, tanto atteso, vi colga… preparati!
Ad ogni vittoria, o meglio, ad ogni pipì che riuscirete ad intercettare e che verrà fatta al gabinetto o sul vasino, dimostratevi entusiasti e fate, ai vostri bambini, dei complimenti, questo sarà l’ennesimo incentivo a ripetere l’impresa.
Capiterà sicuramente che per qualche pipì che centrerà il buco, qualcun’altra sarà fatta addosso, ma questo è un passaggio necessario: i bambini non solo capiranno ed elaboreranno, in maniera pratica e tangibile, l’assenza del pannolino, loro vecchio fidato compagno di avventure, ma potranno sperimentare anche il fastidio che provoca avere sulla pelle il tessuto bagnato dei loro vestiti. In questi casi, voi genitori, non dovete arrabbiarvi né sgridarli: oltre a non servire a nulla sarebbe controproducente per la riuscita di questo cambiamento; di fatto i vostri bambini stanno imparando, e per imparare, si sa, qualche “sbaglio” è necessario proprio per lo stimolo che ne consegue, a “correggersi”. Al contrario, cari genitori, il vostro compito è quello di confortarli, di far capire loro che sono cose che possono capitare, che non c’è nulla di male e che piano piano, provando e riprovando, anche loro riusciranno nell’impresa e ne riceveranno una grande soddisfazione: essere diventati un po’ più grandi!
Magari potreste anche pensare di promettere loro qualche premio nel caso i cui vi dimostreranno dedizione e impegno nei confronti nel nuovo obbiettivo che gli avete proposto di raggiungere, ma non a traguardo raggiunto, perché questa non è una gara, questa conquista infatti è parte integrante della loro crescita!
Continuate così per qualche giorno e vedrete che la vostra torta uscirà con il buco ma non dimenticatevi di armarvi dei trittico classico e fondamentale : “pcp” (pazienza, costanza, e perseveranza), di buon umore e serenità vedrete che la soddisfazione, non solo vostra, ma anche dei vostri figli, vi ripagherà di tutto il tempo dedicato da entrambi per raggiungere la meta e…anche di tutte le lavatrici fatte!