D: Ciao, sono Monica, mamma di Francesco che ha 2 anni compiuti; ti scrivo perché vorrei qualche suggerimento per togliere il ciuccio a mio figlio senza traumatizzarlo. Grazie
R: Ciao cara Monica, dici bene: l’abbandono del ciuccio non deve essere traumatico per tuo figlio, così come per tutti i bambini. Di fatto il ciuccio ha una seria valenza nella vita di ogni bambino perché l’atto della suzione, oltre ad essere un riflesso innato, ricorda loro l’allattamento al seno, infondendo un senso di sicurezza. Oltre a questo il ciuccio ha una funzione, per così dire, terapeutica, in quanto aiuta il bambino a scaricare le tensioni, nell’atto stesso di succhiarlo. Proprio per queste motivazioni, oltre al fatto che un bambino abituato a fruire di questo oggetto, ha ormai fatto propria questa abitudine, è necessario, o quanto meno consigliato, fare un percorso graduale, mirato all’abbandono, quasi, spontaneo del ciuccio da parte del bambino e in questo caso di tuo figlio Francesco, cara Monica.
Quindi una delle regole d’oro in questa fase, anzi, la prima regola, è proprio quella di non far sparire il ciuccio da un momento all’altro, senza dare alcuna spiegazione al bambino o peggio ancora addossando la colpa di questa sparizione a figure immaginarie o di altro genere, rischiando che il bambino provi una forte sensazione di angoscia e di paura nei confronti di chi è stato indicato come il colpevole, di avergli portato via un oggetto a lui così caro e che potrebbe sempre tornare a prendersi altre “cose” a cui tiene.
Nella tua domanda non mi specifichi quanto tuo figlio usi il ciuccio, ipotizzando che lo usi spesso durante l’arco della giornata, sarà bene iniziare con piccoli passi, nonché gesti di coraggio da parte di Francesco che andranno riconosciuti con lodi e complimenti, togliendolo per esempio nei momenti in cui gioca e in quelli in cui condivide con te, o chi per te se ne prende cura, nello svolgimento di una qualsiasi attività.
Ti consiglio di riporre insieme a tuo figlio il ciuccio in un dato posto, in modo che sia lui a lasciarlo accrescendo la sua autostima, ma avendo la certezza che, se senza ciuccio si sentirà smarrito, saprà sempre dove ritrovarlo. Per indurlo a staccarsi, anche solo temporaneamente dal ciuccio, potresti raccontargli delle storie scritte ad hoc per questo delicato passaggio nella vita dei bambini e che puoi trovare in tantissime librerie o biblioteche. Ci saranno momenti in cui tornerà sui suoi passi e rivorrà il suo caro amico ciuccio, in quel caso non devi assolutamente negarglielo, altrimenti si sentirebbe tradito dalle premesse, ma prima di accontentarlo, ti consiglio di distrarlo, partecipando attivamente ad un gioco che stava svolgendo o proponendogli qualche attività alternativa che gli faccia dimenticare quale era il suo desiderio.
Quando ti sembrerà che la prima fase, sopra citata, sia stata superata con successo, e Francesco non ti chiederà più il ciuccio durante le ore di veglia, facendogli notare quanto sia diventato grande e indipendente dal ciuccio, potresti proporgli di lasciarlo nel suo “posto” anche durante la nanna del pomeriggio, proponendogli di sostituirlo con un pupazzo per esempio, o un qualsiasi altro gioco di suo gradimento che potrà stringere a sé, anziché succhiare il ciuccio, e che lo faccia sentire ugualmente sicuro. Molto probabilmente, anzi quasi sicuramente, questo ulteriore cambiamento, allungherà i tempi dell’addormentamento, ma sappi, cara Monica, che è solo una questione di tempo e di abitudini. Tu puoi aiutarlo ad affrontare questa fase facendogli qualche coccola in più, prima che si addormenti, ed eventualmente modificando qualche vostra routine, includendo il racconto di una fiaba, o l’intonazione di qualche nenia che abbia per Francesco una funzione consolatoria e lo distragga dal pensiero del ciuccio.
Se supererete indenni anche queste fase, si potrà dire che “siete a cavallo”, e avete quasi raggiunto la meta! Manca poco all’abbandono definitivo del ciuccio! Se Francesco riposa bene il pomeriggio senza averlo in bocca, lo stesso farà anche la notte, quindi è giunta l’ora di provare a proporgli di regalarlo a qualcuno che ha più bisogno di lui perché è più piccolo di lui! Con questo escamotage lo investirai di una responsabilità che lo farà sentire grande accrescendo, ancora un volta, la sua autostima e la fiducia in se stesso e nelle sue capacità. Puoi quindi proporgli svariate soluzioni: chiudere il ciuccio dentro una busta per spedirlo a qualche bambino più piccolo, lasciarlo sotto un fiore o in un vasetto perché qualche folletto di Babbo Natale lo possa prendere per regalarlo a qualche bambino, sempre più piccolo, o portarlo a qualche cucciolo che vive in una fattoria … e qualsiasi cosa ti venga in mente ma che concretizzi l’abbandono del ciuccio in un atto che Francesco deve compiere volontariamente e spontaneamente.
Qualunque sia la strategia che vi accompagnerà fino al raggiungimento dello scopo che vi siete prefissati, tu e il tuo bambino, è molto importante che il metodo sia condiviso da tutti coloro che si occupano di lui ed inoltre lodi e gratificazioni saranno propedeutici alla conquista del risultato.
Spero che possiate intraprendere serenamente questo percorso tanto delicato quanto edificante, soprattutto per il tuo piccolo Francesco.