D: Ciao, mi chiamo Raffaella e sono la mamma di Nathan che ha 21 mesi. Io attacco ancora mio figlio al seno ma vorrei smettere di allattare, dato che io e mio marito abbiamo deciso di avere un altro figlio. Quali tecniche posso usare per far sì che questo distacco dal seno non traumatizzi mio figlio?

R: Ciao cara Raffaella, allattare ancora tuo figlio, che ha quasi due anni, è diventato per voi un “solo” momento di coccola e/o un rituale per calmare tuo figlio. Infatti, considerando la sua età, nel vostro caso l’allattamento non ha nulla a che vedere con l’apporto nutrizionale, dato che il bambino si alimenterà regolarmente con il cibo solido. Considerando questi semplici fattori, non dovrai provare senso di colpa in merito alla decisione che hai preso, di non allattare più Nathan, al contrario dovrai esserne fermamente convinta, perché una volta presa questa decisione non dovrai tornare sui tuoi passi, confondendo le idee di tuo figlio e buttando via il duro lavoro che vi aspetta.

SMETTERE DI ALLATTARE: CONSIGLI PRATICI

Non interrompere l’allattamento dall’oggi al domani! e soprattutto per farlo non dovrai usare frasi drastiche, tuo figlio ne rimarrebbe traumatizzato e non ne capirebbe il motivo. Analogamente ti sconsiglio di utilizzare soluzioni drastiche come l’uso di medicinali per non produrre più latte, piuttosto che cerotti o altri prodotti applicati sui capezzoli per evitare che il bambino si attacchi. Dato che il tuo bambino è ormai grande, cara Raffaella, ti puoi permettere il lusso di spiegargli la situazione attraverso la comunicazione verbale, chiarendo con lui le motivazioni delle tue decisioni: data a sua età, è perfettamente in grado di capire il significato delle tue parole per quanto non è detto che le accetti di buon grado.

Ti consiglio, quindi, per rendere più soft e meno drastico il distacco da un abitudine così radicata, di parlargliene, appunto, e di coinvolgerlo nella tua decisione scegliendo insieme a lui il giorno in cui dovrà fare l’ultima poppata al seno, enfatizzando questo momento con una sorta di festicciola che simboleggi, non solo la fine dell’allattamento, ma anche la sua conquistata maturità, in qualità di bambino ormai grande. Le volte che vedrai Nathan in difficoltà, triste o alla ricerca del seno, ti consiglio di non prenderlo in braccio, poiché potrebbe associare questo tuo gesto all’intenzione di attaccarlo al seno, quindi abbassati alla sua altezza, accarezzalo, abbraccialo, e rassicuralo verbalmente ma soprattutto distraìlo, proponendogli attività diverse, da fare insieme o in autonomia, che compensino il suo momento di mancanza.

In questo delicato passaggio dall’allattamento alla promozione dell’autonomia, l’uno dall’altro, sarebbe bello e utile che ti facessi aiutare dal papà di Nathan, che potrebbe sostituirsi a te nel momento di accompagnarlo a letto, se per esempio era tua abitudine addormentarlo attaccato al seno, che semplicemente possa consolarlo nel momenti di crisi e che condivida con lui attività che rafforzino l’ autostima del bambino sottolineando il suo scatto di crescita. Dovesse essere che la sua reazione, di fronte alla nuova realtà che vive, è proprio pessima e inconsolabile, allora ti sarà concessa la possibilità di raccontargli una piccola bugia innocente come ad esempio che ti fa male il seno o che non c’è più latte da succhiare, ai suoi occhi si concretizzerà il motivo per cui hai smesso di allattare e l’idea sarà quindi più accettabile.

Il  passaggio, infatti, non sarà immediato, poichè al bambino ci vorrà del tempo per abituarsi all’idea che la fase dell’allattamento si è conclusa, e, a maggior ragione dato che si è protratta così a lungo nel tempo, ci vorrà tanta pazienza e determinazione, e dovrai essere forte nella tua convinzione di compiere questo passo. Stai affrontando una tappa importante per la crescita del tuo bambino, e questo aspetto deve rendere orgogliosa te quanto tuo figlio.

Mi auguro che possiate attraversare indenni questa fase, dall’allattamento alla rinuncia di esso, trovando insieme, nuovi e più edificanti equilibri per il vostro rapporto mamma e figlio.