D: Ciao, mi chiamo Vanessa e tra qualche giorno partorirò il mio primo figlio! Non sono preoccupata per il parto, quanto per il dopo, mi chiedo se sarò in grado di prendermi cura di un neonato, una volta a casa a da sola, come gestirò il nostro tempo, ma anche se avrò le forze per gestire la casa. Avrei bisogno di un vademecum, o forse solo di una parola di incoraggiamento….
R: Cara Vanessa, chiudi gli occhi, fai un respiro profondo e tuffati in questo mare di nuove emozionanti esperienze che ti aspettano, a volte ne sarai travolta, a volte sarà come se ti cullassero, ma non aver timori, fare il genitore è un mestiere e, come tutti i mestieri, si impara strada facendo.
COME GESTIRE L’ARRIVO DEL NEONATO A CASA
Nella fase iniziale è molto importante che tu ti prenda cura di tuo figlio e di te stessa, quindi cercherò di darti alcuni consigli pratici, da cui prendere spunto e cominciare il tuo percorso. Innanzi tutto sappi che la cura e l’allattamento del tuo bambino ti porteranno via tante energie, quindi cerca di seguire il ritmo del piccolo e quando lui dormirà, dovrai cercare di dormire o quanto meno riposare anche tu, per recuperare le forze. Sempre per la stessa ragione, sarà bene che la tua alimentazione, cara Vanessa, sia non solo regolare, ma anche equilibrata, e ricordati che è buona norma bere tanta acqua, evitando le bibite gassate e zuccherate, nonché alcoliche. Se ci saranno dei momenti in cui ti sentirai particolarmente spossata o giù di morale, non lesinare a chiedere aiuto, prima di tutto al tuo compagno e padre di tuo figlio, e poi alle persone che vi circondano con affetto: scoprirai come siano tutti disposti a venire incontro alle tue esigenze, lavori domestici compresi, perché tu ora hai un solo impegno ed è il neonato! Non farti stressare dal via vai di parenti e amici che vogliono venire a congratularsi con te e a conoscere il neonato, che subirebbe, anch’egli, lo stress di essere circondato, e perché no, sballottato dalle braccia di un conoscente all’altro: organizza le suddette visite ad orari precisi, concordati e limitati in modo da non avere gente sempre in giro per casa, sopratutto i primi giorni. La tua casa è bene che sia un ambiente rilassante e confortevole, ricordati che il tuo bambino è appena uscito dalla tua pancia, dove tutto era ovattato, dai suoni ai movimenti ed è consigliabile che si affacci alla vita di tutti i giorni un po’ alla volta.
PRIMI APPROCCI CON IL NEONATO
I vostri ritmi saranno scanditi dai bisogni primari del neonato, quali il sonno, la fame, e i bisogni fisiologici, principalmente, ma anche il bisogno delle coccole e la necessità di essere intrattenuto nei momenti di noia. Purtroppo questi bisogni non sono scanditi da una frequenza regolare, almeno per il periodo iniziale, quindi è necessaria una buona dose di pazienza: il neonato, potrebbe scambiare il giorno per la notte e viceversa, così come potrebbe richiedere la poppata ogni mezz’ora oppure ogni 2 o 3 ore,e ancora, potrebbe non gradire stare in culla ma voler star molto tempo in braccio. Non temere, cara Vanessa, con il tempo sarai tu a dare a tuo figlio delle buone abitudini in merito alle poppate,al sonno e al tempo che condividerete , ma per adesso è lui il re indiscusso della casa e bisogna seguire i suoi ritmi.
Per esprimere i suoi bisogni, il neonato piangerà, probabilmente anche spesso, ma non scoraggiarti, ci sono casi in cui mamme raccontano di bambini angelici che mangiano dormono e non piangono mai se non quando hanno fame e devono attirare l’attenzione del genitore, quindi esistono e tuo figlio potrebbe essere uno di loro. Se così non fosse, sei nella normalità, il pianto è l’unico mezzo espressivo che i neonati possiedono per comunicare con il mondo circostante. Per interpretare di volta in volta il suo pianto e ricondurlo alla probabile causa, ti invito a leggere IL PIANTO E I SUOI SIGNIFICATI .
Lascia che sia anche il papà ad occuparsi del neonato, cerca di non essere iperprotettiva nei suoi confronti, la gestione del bambino deve essere motivo di unione tra voi e non di discordia, sicuramente lui avrà un modo diverso di gestirlo rispetto al tuo ma questo è un aspetto positivo anche per il corretto sviluppo del piccolo e non solo, anche per il corretto sviluppo dell’ affettività del padre nei confronti del neonato. Inoltre coinvolgere la figura paterna nella cura del bambino, ti concederà di riposare. Per esempio potresti concedere a lui l’onore, dopo aver allattato il piccolo, di fargli fare il ruttino, puoi insegnargli a cambiarlo e magari anche ad addormentarlo.
Certo, da oggi sarete entrambi travolti non solo dalle emozioni ma anche dal senso di responsabilità nei confronti di quel piccolo pargoletto che non parla la vostra stessa lingua e per questo motivo si alterneranno momenti meravigliosi a momenti in cui il panico farà di voi le sue prede. Un consiglio fondamentale che continuo ad elargire in abbondanza: nel momento in cui ti relazioni con dei bambini, da quando nascono e per tutto il periodo della crescita, bisogna essere sempre molto pazienti e non farsi condizionare dagli umori del bambino, perché sei tu adulto il suo punto di riferimento e devi restare fermo come una roccia, allo scopo di infondere al piccolo sicurezza.
Vi faccio i miei migliori auguri, cara Vanessa, e rimango a vostra disposizione per qualsiasi dubbio vi sovvenga: “Educandoli.it” nasce proprio per sostenere chi si rapporta con i bambini.