D: Sono un giovane padre e il mio splendido primo figlio si chiama Alan e ha 3 anni. Purtroppo, ormai da qualche giorno, siamo rimasti da soli a casa, perchè la mia compagna, che è al 5 mese di gravidanza, ha avuto delle serie complicazioni, ed è stata ricoverata da un giorno all’altro. Mio figlio la cerca ogni giorno, ed io non so bene come spiegargli ciò che sta succedendo, anche perchè, molto probabilmente questa permanenza in ospedale non si concluderà in tempi brevi. Sono in grado di gestire le esigenze pratiche di mio figlio, ma non credo di essere altrettanto in grado di gestire i suoi scompesi emotivi, puoi aiutarci?
R: Caro giovane papà di Alan, sono molto dispiaciuta che in un momento così delicato per tutta la famiglia, quale è l’attesa di un bambino, vi siate ritrovati ad affrontare una situazione così complicata. Sono consapevole del fatto che tu, in qualità di padre, sia spaventato e preoccupato, ma dovrai farti forza per affrontare l’assenza della tua compagna e mamma di tuo figlio, e cercare di infondere in lui, e non solo, anche in lei, tutta la positività e la fiducia che riuscirai a tirar fuori.
Purtroppo la vita è fatta, per lo più di cambiamenti, separazioni e a volte addii, con questo non voglio dire che tuo figlio non stia soffrendo di questa condizione, anzi, ma sono certa che restandogli vicino, saprà affrontare anche le emozioni che si stanno scatenando dentro lui (leggi ancheBEBE’ IN ARRIVO). Il fatto che chieda sempre della sua mamma è del tutto normale, sopratutto se era proprio lei ad occuparsi di Alan durante l’arco della giornata. A livello pratico, per gestire le attività quotidiane di Alan, mi auguro che voi abbiate un sostegno da parte di parenti e amici, a maggior ragione se tu, caro papà, devi anche lavorare.
ASPETTO EMOTIVO
Per quanto riguarda l’aspetto emotivo, sarai tu a dover spiegare ad Alan perchè la mamma non è a casa con voi e perchè si trova a dover rimanere in ospedale. Inutile dirti di non fare degli allarmismi, altrimenti Alan si spaventerebbe. Il mio consiglio è quello di approfittare di un momento di serenità e sederti vicino a lui, guardarlo negli occhi, magari prendendo le sue mani tra le tue, gesti che lo faranno sentire sicuro e protetto, e raccontargli, con tono pacato e amorevole, della mamma. Puoi dirgli che la mamma è andata in ospedale a fare dei controlli al pancione per vedere come sta il bebè che cresce dentro di lei, poi, però, purtroppo, quando stava per venire a casa da voi, non si è sentita tanto bene, quindi i dottori hanno deciso che non poteva fare la strada, in macchina da sola, per tornare verso casa, e le hanno offerto di rimanere in ospedale a dormire. Ma che lui non deve temere nulla perchè ci sarai tu e i nonni, o chi per loro, ad occuparsi di lui. Anzi che dovrete dimostrare alla mamma quanto siete “in gamba”, voi due, in coppia, così le farete davvero una bella sorpresa quando finalmente tornerà a casa . Ciò che ti raccomando caldamente, è di non enfatizzare il malessere della mamma in rapporto al bambino che porta in grembo, perchè Alan potrebbe interiorizzare questo collegamento, ed entrare in coflitto con il bebè che ancora deve nascere, pensando che sia colpa sua, se la sua mamma si trova lontana da casa (leggi anche ATTESA DI UN BEBE‘).
Alan, alla sua età, non percepisce perfettamente il dilatarsi del tempo, quindi non si rende, ancora, bene conto di quanti giorni sono passati da quando la sua mamma si trova in ospedale, e non si renderà conto di quanti altri ne passerano, quindi potresti raccontargli questa storia ogni volta che lui sentirà l’esigenza di ascoltarla. Quello che mi raccomando è che tutti gli adulti che gravitano intorno ad Alan dovranno raccontare la stessa versione, se così non fosse potrebbe sentirsi smarrito, mentre l’esigenza di questo momento, così delicato, è che, nonostante debba fare a meno di uno dei suoi punti di riferimento, cioè la mamma, si senta comunque sicuro. Per questo motivo se Alan frequenta la scuola materna, ed immagino, considerando la sua età, che sia così, ti suggerisco di parlare di questa situazione anche con le sue maestre, cosichè possano gestire al meglio, e con consapevolezza, ogni eventuale reazione anomala di tuoi figlio e sopratutto non si trovino impreparate davanti a domande sull’argomento in questione, che il bambino potrebbe porre loro.
Altro consiglio che mi sento di darti, è quello di non lesinare visite alla mamma, in ospedale, anche solo per un paio d’ ore, magari un giorno sì e uno no, a meno che qualche regolamento specifico della struttura non ve lo impedisca, perchè Alan ha bisogno di continuare a coltivare e vivere il suo rapporto con la mamma, e deve poter vedere con i propri occhi come sta la sua mamma; sopratutto deve poter godere dei suoi gesti affettuosi. Se, per qualsiasi ragione non dovesse essere possibile andare a trovare la mamma in ospedale, sarà basilare fare in modo che si posssano sentire telefonicamente, sicuramente tutti i giorni, e se fosse possibile anche più di una volta, proprio per garantire ad Alan la presenza costante della figuara materna anche se in maniera virtuale. Dovesse verificarsi che questo legame non possa essere vissuto, in qualche modo possibile, in Alan potrebbero scatenarsi sensi di colpa o sentimenti di rabbia, nei confronti della mamma, perchè vivrebbe la sua permanenza in ospedale come una sorta di abbandono.
Spero di averti suggerito, con le mie parole, una strada sulla quale iniziare un percorso, augurandomi, ovviamente che la tua compagna possa tornare presto a fare la mamma a tempo pieno per il suo figlioletto Alan. Quello che è certo, ed è forse l’unico lato positivo di questa difficile esperienza che vi preparate ad affrontare, è che il legame tra padre e figlio, tra te e il tuo piccolo Alan, avrà la possibilità, e anche la necessità, di rafforzarsi e da questo ne trarrete entrambi vantaggio a livello personale. Usa questa consapevolezza per farti forza, la tua famiglia ha bisogno di tutto il tuo coraggio. Abbi cura di te e del tuo bambino: sono certa che la tua compagna, nonchè mamma di Alan, sarà fiera di voi .
Vi faccio i miei migliori auguri!! Dada Melissa.