D: Salve mi chiamo Greta, ho un dubbio che mi attanaglia da quando è nata mia figlia: io sono una donna molto ansiosa, come faccio a non trasmettere alla mia bimba le mie ansie?

R: Cara Greta, sviluppare degli atteggiamenti iperprotettivi nei confronti dei propri figli, che nascono e crescono fondando le loro radici nelle ansie dei genitori e in questo caso nelle tue, è ormai un male comune nella nostra società, e per quanto questo dato di fatto non possa essere una consolazione, quanto meno non ti farà sentire una “mosca bianca”.

Purtroppo la tua ansia, così come quella di molti altri genitori, crea un vortice senza fine, per il quale le sue paure e ansie, naturali e necessarie per prendere le misure con le esperienze di vita che tua figlia avrà, accresceranno le tue, facendoti sentire in dovere di intervenire, nelle diverse situazioni che si creano, con l’intento di proteggerla, appunto. Così facendo, però, cara Greta, non solo trasmetterai a tua figlia, le tue ansie, ma rischierai, implicitamente, di soffocare la sua autonomia e con essa la sua autostima, che si genera proprio dai successi ottenuti mettendo in campo le proprie competenze e capacità e ottenendo, grazie a queste, dei successi per i quali potersi compiacere, non solo con gli altri, ma sopratutto con se stessi.

Per crescere, i bambini hanno bisogno di fare molte esperienze, e sono importanti le esperienze positive tanto quanto quelle negative, quindi  è essenziale che tua figlia abbia l’opportunità di vivere in un ambiente che gli faciliti le esperienze di vita, in piena libertà. Certo, con queste parole non intendo dire che tu non debba garantirgli anche una buona dose di sicurezza e incolumità personale, ma senza eccedere, valutando la reale difficoltà o pericolosità, situazione per situazione.

Per raggiungere questo traguardo, il lavoro maggiore dovrai farlo sicuramente su te stessa: certo non è con una lettera che, come per magia, posso far sparire le tue ansie che rimarranno parte di te, ma posso suggerirti un espediente da utilizzare ogni qual volta ti sentirai in dovere di sostituirti a tua figlia nello svolgimento di qualche azione “pericolosa” : poniti una domanda! Stupita eh?! Basterà che tu ti chieda: -lo può fare da sola? lo saprà fare da sola? perché la devo aiutare se è in grado di farlo da sola?- . Porti questi quesiti, ti indurrà ad essere più razionale e meno impulsiva, portandoti ad essere consapevole dell’efficacia o meno delle tue ansie, in quel dato momento.

Quindi dovrai offrirle il tuo aiuto solo quando sarà lei a chiederlo, senza sostituirti a tua figlia, piuttosto potrai darle delle coordinate per trovare la soluzione al suo problema da sola; se poi, osservarla mentre, coraggiosamente, affronterà le prove a cui la vita la inviterà, servirà a sedare le tue ansie e ti farà sentire più tranquilla, fallo, ma senza farti notare troppo da tua figlia che potrebbe vivere questo tuo gesto d’ amore come una dichiarazione di sfiducia nelle sue capacità. Inoltre, piuttosto che sommergerla di raccomandazioni, dovrai cercare di darle dei consigli su come evitare i pericoli: invece di “ non correre che poi cadi! ”, potrai dirle “ corri pianino e guarda dove metti i piedi così non inciampi!! ”, per esempio. Su questa falsa riga dovrai indirizzare tutti gli interventi nei confronti di tua figlia e delle esperienze che si appresterà a vivere, capovolgendo, così, le tue sensazioni negative, che si tramuteranno in consigli costruttivi, utili ed efficaci che tua figlia potrà, non solo mettere in pratica, ma con il tempo, apprezzare.

In fondo, cara mamma, un aspetto molto importante, in ambito genitoriale, è avere coraggio e cercare di farsi forza quando si è con il proprio figlio: essere genitori spesso significa andare oltre le proprie capacità e i propri limiti, scoprendo dentro di sé capacità di cui non si era a conoscenza e sviluppando nuove competenze.

Questi sono i fondamentali per far crescere la tua piccolina sicura di sé...e non cadere più nella tentazione di ” mettere una campana protettiva ” su tua figlia, allo scopo di proteggerla da tutto ciò che può capitarle! Lei necessita di vivere le esperienze, siano esse positive o negative, per sperimentare se stessa e crescere !